Centenario della morte di Giovanni Arcangeli

di Alessio Pierotti

Il 17 luglio 1921 moriva a Pisa uno dei principali protagonisti della botanica italiana nel periodo compreso tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo: Giovanni Arcangeli.

Nell’immagine seguente il necrologio composto dal senatore Napoleone Pio Passerini, agronomo di fama internazionale, pubblicato sulle pagine del fascicolo 8-9 del ventottesimo volume del Bullettino della Società Botanica Italiana.

L’Arcangeli micologo…livornese!

Tra le tante passioni dell’Arcangeli anche, e non poteva essere altrimenti per uno studioso che ha lasciato tracce in tante discipline delle Scienze Naturali, quella della micologia.

Tra i lavori pubblicati mi piace qui ricordare, da buon livornese, gli articoli dedicati ai ‘funghi raccolti in Livorno’. Il primo, “Sopra alcuni funghi raccolti in Livorno e nei suoi dintorni”, del 1873, è un elenco accompagnato da dettagliate descrizioni di 25 specie di imenomiceti.

Il secondo, “Nuovi studi…sopra alcuni funghi raccolti in Livorno e nei suoi dintorni”, del 1874 (LEGGI), contiene invece la descrizione di una cinquantina di specie. Tra queste quella di Sphaerobolus stellatus Tode considerata da Cacialli, Caroti e Doveri (vedi link successivo) come “eccezionale…precisa ed esaustiva, come di rado si vede ai tempi nostri”.

Sphaerobolus stellatus
(Fonte: Wikimedia Commons – Autore: Sava Krstic – Licenza: Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)

Due testimonianze sulle intossicazioni da funghi a Livorno

Nel prodromo alla flora micologica livornese degli amici appena citati è presentata la ristampa anastatica del trattato “I principali funghi velenosi e mangerecci” pubblicata dall’Arcangeli nel 1900.

Sul tema dei funghi velenosi e delle misure necessarie per prevenire le intossicazioni Arcangeli aveva già scritto nel 1898 una memoria pubblicata sugli Atti della Regia Accademia dei Georgofili. In questo articolo (le cui conclusioni saranno proposte anche sul Bollettino della Regia Società Toscana di Orticultura dello stesso anno) l’Arcangeli citò, oltre a numerosi casi di avvelenamento tratti dalla letteratura mondiale, alcuni episodi avvenuti in Toscana.

Come già fatto dai ricordati Cacialli, Caroti e Doveri, riprendo qui integralmente il racconto di due intossicazioni riguardanti famiglie livornesi.

Alcuni casi mi sono stati riferiti dal Dott. Luigi Scrivere di Livorno…Allo Scrivere sono debitore di un caso avvenuto nel 1873 in Livorno nella famiglia Bertolini in Via del Leone. Sette persone di questa famiglia rimasero avvelenate, per essersi cibate di funghi, e 4 di esse persero la vita. Il Dottor Scrivere non ha potuto comunicarmi altri ragguagli, per la difficoltà di conferire coi superstiti che hanno cambiato domicilio, né sa a quale specie appartenessero i funghi che furono causa dell’avvelenamento: egli però è convinto che questo non sia il solo caso avvenuto ai tempi nostri in quella città, ma che altri pure se ne sieno verificati, che probabilmente sono rimasti sconosciuti, in grazia di quella indifferenza e negligenza, con cui spesso si trattano i casi di maggiore importanza

Come mi riferisce il Prof. Pitoni, un caso gravissimo avvenne pure a Stagno presso Livorno vari anni or sono. In questo, cinque persone rimasero avvelenate e tre vi perdettero la vita: non si sa però quale fosse la specie che ne fu la causa

L’eredità micologica dlel’Arcangeli

Arcangeli ha lasciato un ricco erbario micologico, ancora largamente inesplorato e oggi intercalato nelle collezioni micologiche storiche dell’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Pisa. Molti suoi esemplari sono poi conservati nella raccolta di essiccata Erbario Crittogamico Italiano (1866-1884).

Porcini d’annata ! Campioni Boletus edulis dell’Herbarium Arcangeli

L’unica specie nuova per la scienza pubblicata formalmente dall’Arcangeli è Clitocybe spinulosa var. ameliae, oggi ricombinata nel genere Paralepista come P. ameliae (Arcangeli) Vizzini. Questa specie, pubblicata in un articolo dedicato questa volta ai funghi del pisano [LEGGI] è dedicata dall’Arcangeli alla moglie Amelia “cui sono debitore per tanti titoli, fra i quali pure l’aiuto efficace che mi ha più e più volte somministrato nei miei studi“.

All’Arcangeli i micologi della sua epoca hanno dedicato due generi: Arcangelia Sacc. 1890, oggi considerato sinonimo di Didymella Sacc., e Arcangeliella Cavara, che la filogenesi molecolare ha ricondotto al genere Lactarius Pers.

Al nostro è dedicata anche Mycena arcangeliana Bres. Questo fungo fu scoperto nel dicembre 1903 proprio dall’Arcangeli nell’orto botanico pisano, ai piedi di un esemplare di Pritchardia filifera Linden ex André. L’Arcangeli lo passò all’amico e allievo Egidio Barsali che, non riuscendo a determinarlo, lo inviò al grande micologo trentino Giacomo Bresadola. Quest’ultimo lo descrisse, in un articolo del Barsali dedicato alla micologia pisana [LEGGI], come nuova specie dedicandolo proprio al suo raccoglitore.

Mycena arcangeliana
(Fonte: Wikimedia Commons – Autore: Josh Milburn – Licenza:  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)

In autunno una iniziativa per ricordare Giovanni Arcangeli

L’Arcangeli, durante il periodo pisano, aveva residenza in San Giuliano Terme: una “moderna casetta”, come lui stesso scrive nel 1901, in quella che allora si chiamava via Garibaldi e che oggi è via Niccolini. La famiglia possedeva anche una villa a Campo, ancora nel comune di San Giuliano Terme.

Per celebrare il centenario della morte di questo grande studioso o di uno dei suoi compagni nelle lunghe passeggiate sul Monte Pisano, il paleontologo sangiulianese di adozione Sigismondo de Bosniaski (il famoso ‘polacco’ delle memorie locali, morto il 23 luglio 1821) l’amministrazione comunale di San Giuliano Terme ha annunciato l’intenzione di organizzare nell’autunno di quest’anno una giornata di iniziative pubbliche.

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